Nella giornata di martedì 8 agosto, la pagina Facebook ufficiale di ArciLesbica Nazionale ha condiviso un lungo articolo in inglese scritto da una donna cisgender vittima di stupro, dove viene rivendicato il diritto ad una netta distinzione – nel concetto e negli spazi fisici – tra donne cisgender e donne transgender, dove l’essere donna sembra essere limitato al non avere un pene, e dove viene strumentalizzato il tema della violenza sessuale, in una vergognosa associazione tra questa e la presenza di donne trans non-op in spazi ad uso esclusivamente femminile.
Nel giro di poche ore, questo post è stato rimosso e ripubblicato da ArciLesbica almeno 3 volte, fino alla sua pubblicazione definitiva che è stata tenuta online.
Nei giorni a seguire, ArciLesbica Nazionale ha pubblicato ulteriori contenuti controversi, tra cui un post riguardante la storia di un bambino di 8 anni che fa la drag queen, nel quale viene fatta una grande confusione di concetti estranei fra loro; nello specifico, viene assimilata la performance in drag (espressione di genere esclusivamente a fini di spettacolo) con l’essere trans (identità di genere nella vita), confusione che fa da pretesto per menzionare superficialmente il tema del blocco della pubertà per i bambini trans, verso cui l’associazione esprime un parere contrario senza alcuna argomentazione a sostegno.
Questa netta e chiara presa di posizione da parte di ArciLesbica Nazionale sulle tematiche trans (citate in un post come “tema del gender“, a conferma di una conoscenza assolutamente sommaria dell’argomento, influenzata dalla terminologia omotransfobica) ha scatenato l’immediata reazione contraria non solo di tantissimi singoli e di altrettante associazioni del movimento, ma anche di 10 su 16 circoli locali di ArciLesbica, cosa che ci porta a domandarci su quali basi siano state dichiarate prese di posizione così forti e gravi, quando queste differiscono evidentemente dall’opinione prevalente e dalla linea della sua base, discriminando inoltre la parte di essa costituita da donne transgender.
Noi di GENOVAGAYA abbiamo partecipato al Pride di Genova con la convinzione che siamo tutti uguali pur nelle nostre differenze individuali. Migliaia di persone hanno fatto lo stesso per supportare questo principio inalienabile.
Ci DISSOCIAMO totalmente dalla posizione ideologica di ARCILESBICA NAZIONALE che contrasta con lo spirito e i principi della nostra associazione.
RIBADIAMO il nostro impegno in merito al lavoro di costruzione e riconoscimento dei valori di UGUAGLIANZA delle nostre diverse identità.
COMBATTIAMO decisamente ogni forma di DISCRIMINAZIONE.
— GenovaGaya